OSS precari: una firma per aiutarli

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La petizione “Eroi usa e getta” per salvare 241 OSS precari dell’ASL di Lecce

In una situazione pandemica già molto complessa, l’ASL di Lecce ha deciso di non rinnovare il contratto a 241 Operatori Socio Sanitari, ai quali scadrà il contratto il 31 marzo 2021, collocandoli in “ferie d’ufficio” da sabato 27 marzo. 

Il Corriere Salentino, tuttavia, riporta come il comparto sanitario della Provincia di Lecce sia in estrema difficoltà, causa aumento del numero di contagi nel territorio afferente. 

Una situazione che sta obbligando medici, infermieri, OSS a massacranti turni, già da diverse settimane. 

Come si è giunti a questa situazione

L’azienda sanitaria leccese, nei mesi precedenti, aveva stabilito – con diversi sindacati di categoria – di prorogare i contratti, a tempo determinato, degli Operatori Socio Sanitari fino a tre anni

Recentemente, però, la situazione è mutata.

Personale già vaccinato e rodato ad affrontare il Coronavirus, sarà costretto a tornare a casa, in una situazione di piena crisi. 

Chi dovrebbe sostituire questi precari?

Li sostituiranno, in una vicenda già molto complessa, non i quasi 2500 vincitori del concorso svoltosi tra anni fa a Foggia, ormai impiegati a tempo indeterminato in diverse strutture della Puglia, ma gli idonei risultati dalla graduatoria del medesimo concorso del 2018. 

Precari prenderanno il posto di altri precari.   

La petizione “Eroi usa e getta”

Per difendere i diritti di questi lavoratori è stata lanciata (appoggiata da diverse sigle sindacali) una raccolta di firme sulla piattaforma Change.org

L’obiettivo è di giungere a 5000 firme (ora siamo a più di 4400).

Al raggiungimento di questo numero la petizione, dall’evocativo titolo “Eroi usa e getta“, sarà inviata alle seguenti cariche istituzionali: Sergio Mattarella (Presidente della Repubblica), il Senato della Repubblica, Mario Draghi (Presidente del Consiglio dei Ministri), Roberto Speranza (Ministro della Salute) e Michele Emiliano (Presidente della Regione Puglia).

Nel documento viene specificato che i “lavoratori in oggetto furono reclutati dopo il superamento di una selezione e, al momento, non sono privi di occupazione, ma titolari di un rapporto lavorativo il cui posto dovrebbe essere “sacrificato” in favore di altri soggetti (non) vincitori di concorso”.