“Lo stomizzato e stoma-care”: il ruolo dell’OSS è anche psicologico

L’incontro PSB “Lo stomizzato e stoma-care”, avvenuto ieri, ha permesso di conoscere l’importante apporto dell’OSS nei confronti del paziente
L’evento formativo gratuito “Lo stomizzato e stoma-care”, si è svolto ieri mattina (4 maggio), in presenza e online. L’incontro è stato organizzato da PSB, in collaborazione con l’Ente di Formazione Professionale ARES, presso la sede PSB ad Ariano Irpino (Avellino).
Si è discusso del ruolo dell’OSS (Operatore Socio Sanitario) e dell’OSSS (Operatore Socio Sanitario Specializzato) nei confronti dei pazienti stomizzati.
Un apporto non solo clinico e assistenziale ma anche psicologico.
Scaletta dell’evento “Lo stomizzato e stoma-care”
All’incontro hanno partecipato relatori con diverse esperienze professionali, così da poter affrontare il tema da punti di vista differenti.
- Dott. Giovanni Travaglini, Responsabile Sede PSB di Ariano Irpino – Saluti Istituzionali;
- Dott. Ciro De Rosa, Stomaterapista presso l’AORN “Antonio Cardarelli” di Napoli – Le stomie intestinali: aspetti clinici ed assistenziali;
- Dott. Serafino Girardi, Stomaterapista presso l’Ospedale “San Pio” di Benevento – Le stomie urinarie: aspetti clinici ed assistenziali;
- Prof. Lino Barbasso, laureato in psichiatria e neuroscienza presso la Palo Alto University della California) – Aspetti psicologici dello stomizzato.
Dopo una breve pausa, sono stati allestiti due tavoli tecnici, per mostrare al pubblico presente il giusto presidio e le complicanze delle stomie intestinali e urinarie.
Non lasciare da solo il paziente
Dall’incontro di ieri è emersa, con forza, come il paziente stomizzato, se la stomia è permanente, subisca con l’intervento all’addome un drastico cambiamento di vita.
Esistono due fasi dopo la realizzazione di questo abboccamento sull’addome. La prima fase, da parte dello stomizzato, è passiva in quanto sono presenti il chirurgo, l’infermiere e l’operatore socio sanitario ad occuparsi di lui.
Il paziente vive, in un primo momento, una nuova fase corporea durante la quale gli OSS e gli OSSS devono aiutarlo a comprendere questa nuova realtà e spiegargli come procedere quotidianamente.
Nella seconda fase, quando lo stomizzato esce dall’ospedale, si iniziano a vivere problemi inevitabili quali la perdita della continenza o la modifica permanente dello schema corporeo.
Un momento nel quale gli operatori possono avere un ruolo importante, al fianco dell’eventuale partner, della famiglia e degli amici del paziente.
Una parola amica, un consiglio, immedesimarsi nel problema dello stomizzato (processo di mirroring), sono solo alcune delle pratiche consigliate agli OSS durante il convegno.
Infine, al termine della giornata formativa è stato rilasciato a tutti i presenti, in sala e online, l’attestato di partecipazione.